lunedì 3 novembre 2008

L'ENIGMA



In genere si dice che la notte porta consiglio; evidentemente ieri notte è stata l’eccezione perché le perplessità sul cosiddetto “Lodo Letta” invece di attenuarsi si sono fatte ancora più forti; all’accordo datato 30 ottobre ed ufficialmente presentato alle organizzazioni sindacali il 31 ottobre, si sono aggiunti un titoletto davvero inquietante su Il Sole 24 ore di oggi che a pagina 10 recita: “Aver diviso le sigle sindacali un successo di Palazzo Chigi”.


A ciò aggiungiamo le dichiarazioni di Franco Nasso, leader della FILT CGIL pubblicate su La Repubblica di oggi 2 novembre a pagina 9; Franco Nasso per intenderci è il sindacalista che ha firmato l’accordo del 31 ottobre (o del 30?) con la CAI in sostituzione di Epifani; il sindacalista riferendosi a piloti, hostess ed autonomi dichiara che “Loro – non hanno letto ciò che noi abbiamo firmato. Nel testo finale non sono presenti passaggi che affrontino il nodo delle assunzioni in modo selvaggio. Noi siamo tranquilli: perché sappiamo quel che abbiamo firmato e gli autonomi no”.

Se la data del 30 ottobre in calce all’accordo firmato da CGIL, CISL, UIL ed UGL poteva far sorgere perplessità, queste dichiarazioni le accrescono notevolmente anche perché in contrasto con la ricostruzione degli avvenimenti del 31 ottobre fatta dall’
ANSA;

“13.00 - Comincia a Palazzo Chigi l'incontro tra Cai, sindacati, il commissario Fantozzi. "Il 31 ottobre è il termine ultimo per la sopravvivenza dell'Alitalia" dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.15.20 - Letta propone di firmare un documento di premessa al contratto e ai criteri di selezione del personale nella Nuova Alitalia ponendosi come "garante dell'intesa". Cgil, Cisl, Uil e Ugl firmano il lodo Letta, respinto invece da Sdl, Avia, Anpav (assistenti di volo) e dalle associazioni dei piloti Anpac e Up.”

Se come riporta la Repubblica, piloti ed autonomi non sanno cosa hanno firmato CGIL, CISL, UIL ed UGL, si potrebbe dedurre che inizialmente il documento proposto dal sottosegretario Letta (e/o dal commissario) fosse diverso da quello poi proposto a confederali ed UGL che avrebbero quindi firmato un documento diverso da quello che hanno respinto le altre organizzazioni zincali e che per indurle ad abbandonare il tavolo, dovrebbe essere stato abbastanza “indigeribile”.

Cosa avrebbe allora spinto confederali ed UGL a continuare la trattativa? Forse la speranza in qualche miracolo; già, forse è stata propriola fede che ha fatto restare confederali ed UGL seduti al tavolo della trattativa dove, secondo le dichiarazioni di Nasso, solo dopo l’abbandono della trattativa da parte delle altre organizzazioni sindacali è stato presentato l’accordo ufficialmente firmato successivamente; del perché riporti la data del 30 ottobre, resta un mistero.

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