giovedì 18 giugno 2009

TAGLI TAGLI TAGLI



Già, i tagli al personale ed agli stipendi, malgrado il costo del lavoro fosse ad esempio, in proporzione, più basso di Air France ed in alcuni casi, semplicemente indecente; tagliare ulteriormente avrebbe provocato la reazione dei lavoratori molti dei quali esasperati da stipendi da fame e da anni ed anni di precariato mentre la maggior parte delle sigle sindacali, seguendo una linea sostanzialmente accondiscendente nei confronti del management ne avallava l'operato che portà al blocco degli aumenti, ad una maggiore flessibilità anche attraverso un aumento del lavoro a tempo determinato e part time (con conseguente taglio delle retribuzioni), taglio di alcune migliaia di posti di lavoro oltre alla creazione di Alitalia Servizi con conseguente deconsolidamento dal proprio bilancio di 9mila lavoratori; il personale di terra di Alitalia, malgrado l'esiguo numero (proporzionalmente alle altre pari compagnie) era talmente "stimato" che Panorama Economy del 5 maggio 2005 titolò "Alitalia senza la zavorra" la prospettiva di tale cessione.


Il buon Cimoli però, non trascurava certo il personale di volo ed è così che "Alitalia licenzia i precari ed assume hostess cinesi" (Libero 3 novembre 2005); in effetti, ciò avrebbe rispecchiato la logica dell'im-Prenditore medio italiano dato che a fronte dei 1.500 euro netti mensili di un precario italiano, i cinesi ne avrebbero percepito mille.

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