martedì 23 settembre 2008

ASERCA ADIOS?



La bufala dell'anno...smascherata

Tratto da Notizie da Caracas - 24 settembre 2008
"Merito va al nostro Enrico De Simone, caporedattore della Voce d'Italia. Smaschera la bufala dell'anno: la minuscola Aserca vorrebbe comprare Alitalia, grazie ai soldi del governo rivoluzionario, e contando sull'appoggio morale della comunità italiana. Questa notiziola succosa la battono autorevoli giornali italiani, se la bevono- senza verificare- il Sole24ore, ed anche l'Ansa. A noi la cosa puzza, e così il prode De Simone tartassa i centralini di Aserca per avere la conferma. Alla fine l'oracolo risponde : non è vero niente, e il famigerato Hugo Santoro (autore del comunicato stampa) ad Aserca non l'hanno mai sentito nominare.
Finisce così il sogno italiano "rojo rojito"."
Ciò che lascia più perplessi è che se fosse vero, vorrebbe dire che nessuno dei nostri bravi giornalisti che ha dato la notizia, ha pensato di verificarla il che, considerando quello che si è scritto su Alitalia e sui suoi lavoratori, non sarebbe una novità; staremo a vedere se la stampa italiana è riuscita a diventare più "sudamericana" di quella sudamericana.

CRONACA DI UN OMICIDIO ANNUNCIATO?


“…i "fatti" sembrano in linea, più che con un piano di risanamento e rilancio aziendale, con una vera e propria strategia del collassamento, condotta con fredda premeditazione e determinazione, che, attraverso la svalorizzazione e il deterioramento della struttura patrimoniale, finanziaria ed organizzativa, porti l'Alitalia, con lenta agonia, ad uno stato prefallimentare, che giustifichi lo smembramento, la frammentazione delle attività e quindi la svendita, sottocosto, con l'alibi della privatizzazione e della incombente liberalizzazione totale del mercato -:
se risponda a verità l'ipotesi dell'esistenza di un piano perverso, quanto occulto, voluto da centri di potere affaristico-finanziari, che preveda la frammentazione delle attività Alitalia attraverso la costituzione di cinque o sei società satelliti, a basso costo, confezionate per essere poi privatizzate, o meglio svendute a soggetti privati interessati sin da ora all'acquisto;
se risponda a verità che in tale contesto l'Alitalia - linee aeree italiane spa verrebbe poi messa in liquidazione, caricando tutto il debito consolidato sulle casse del Ministero del tesoro, cioè dello Stato, pubblicizzando, in questo modo, le perdite dopo aver privatizzato i profitti, con l'operazione di vendita delle società gioiello, preconfezionate, a gruppi di potere affaristico-finanziari;…”

Tratto da:
Camera dei deputati - Interpellanza 2-00437 presentata da Baccini martedì 4 marzo 1997 nella seduta n.161